Colegiada n° 28446 e Psicoterapeuta sistemico-relazionale a Barcellona
Ornella Castagnetta, classe 1984, Siciliana d’origine, ha scelto la Spagna -e Barcellona ha scelto lei- per svolgere la professione di psicologa e psicoterapeuta. Nel 2008 consegue la laurea triennale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università degli studi di Palermo. Nel 2009 vince una Borsa Erasmus che la porterà dritta all’Université Lumière Lyon 2, dove studia Psicologia Clinica per sei mesi. L’esperienza Francese –proprio come nel mio caso– la cambia nel profondo. Le serve, infatti, per introdursi in un contesto Internazionale, imparare due lingue, fare nuove amicizie. Rientra a Palermo, e nel 2011 si laurea in Psicologia Clinica e della Salute. Subito dopo la laurea, decide di cercare lavoro fuori Palermo e parte per la Spagna. Nel 2018 si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale a Barcellona presso Hestía Centro Internacional de Psicoterapia. Al contempo -in attesa di ricevere il riconoscimento della professione di psicologa- trova lavoro part time in un call center e dedica il resto del suo tempo al dottorato in psicologia. Nel 2020 é ufficialmente Psicologa Sanitaria riconosciuta dal Ministero della Sanità Spagnola. Questo traguardo segnerà per lei l’inizio di una nuova tappa professionale.
- Raccontaci un po’ di te. Come nasce la decisione di trasferirti a Barcellona?
Sono nata e cresciuta a Palermo, dove ho frequentato per anni le amiche di sempre. Amante del mare e della vela, ho praticato molti sport sin da piccola tra cui tennis, pallavolo, softball, equitazione, nuoto. Quando ho scelto di iscrivermi all’Università dopo il liceo, avevo le idee molto chiare sul fatto che sarei voluta diventare una psicologa. Conoscendo la realtà Siciliana, i miei genitori non appoggiavano molto questa decisione. Ma io sono andata dritta per la mia strada, consapevole del fatto che sarebbe stata in salita. Durante il mio percorso Universitario -nonostante avessi delle paure- ho deciso di uscire dal contesto Palermitano, e sono partita per la Francia grazie al progetto Erasmus. Ero una persona estremamente timida all’epoca, non parlavo l’inglese, cosí come nessuna altra lingua oltre all’italiano.
Ma decido di partire comunque per la Francia, destinazione Lione. Scopro che c’é un altro mondo lì fuori: in poco tempo conosco tante persone nuove. Altri modi di pensare, di vivere. Imparo il francese e anche lo spagnolo, dato che il mio gruppo di amici era perlopiù costituito da Spagnoli. Divento più sicura di me stessa, apro la mente, cambio opinione su tante cose. Quando torno a Palermo sei mesi dopo, mi sento un’altra persona! Subito dopo aver superato l’Esame di Stato per essere psicologa abilitata in Italia, decido di cercare lavoro fuori. Ho molti amici Spagnoli, la loro cultura mi affascina, e così decido di andare in Spagna. All’inizio ero proiettata verso Madrid perché i miei amici conosciuti durante il progetto Erasmus vivevano lì ma il destino mi ha condotto a Barcellona: riesco, infatti, a mettermi in contatto con 2 professori dell’Universitat Autònoma de Barcelona, che ritengono interessante la mia proposta di ricerca nell’ambito della psiconcologia.
- Come ti muovi, una volta arrivata a Barcellona?
In attesa di ottenere il riconoscimento della professione di psicologa, lavoro part time e dedico il resto del mio tempo al dottorato di ricerca concludendo il percorso con una tesi sullo “Stress quotidiano nei pazienti oncologici” presso l’Universitat Autònoma de Barcelona (UAB). Durante il dottorato, decido di iniziare un Master di Terapia Sistemica per poter essere psicoterapeuta in Spagna. Questa decisione ben presto si rivela essere un’ottima scelta perché durante questo percorso costruisco spontaneamente la mia rete professionale. Nel 2017 durante il Master, lascio il call center e inizio a lavorare come psicologa in un centro di Salute Mentale di Barcellona con adolescenti che presentano disturbi del comportamento e/o dell’autismo. Dopo due anni e mezzo nella stesso centro, riesco a farmi trasferire in un altro reparto, in quello dei disturbi alimentari, dove tutt’oggi lavoro.
- Qual è l’ente a cui ti sei rivolta per ottenere il riconoscimento del tuo titolo di studio? E quali sono i documenti che hai presentato?
Per ottenere il riconoscimento della professione di psicologa, mi sono rivolta al Ministero della Salute Spagnolo. I documenti necessari per presentare la domanda sono: Il documento di identità, il titolo di laurea triennale, titolo di laurea specialistica, l’attestato di conformitá per il titolo di psicologo conseguito in Italia (Modello L), e casellario giudiziario. A tutto questo, nel presentare la domanda, ho allegato spontaneamente altri documenti: uno che attestava che stessi frequentando il dottorato di ricerca, un altro che attestava che fossi in possesso del Master in Terapia Sistemica, ed infine il documento relativo al tirocinio annuale che avevo svolto come psicoterapeuta di coppia.
- Dopo quanti mesi hai ottenuto il riconoscimento di Psicologa Sanitaria in Spagna?
Dopo 4 mesi dall’invio della domanda.
- In Spagna c’è più attenzione verso il benessere psicologico?
Credo proprio di sí. Io vengo da una realtá ancora un po’ arretrata con questo tema e, non vivendo in Italia dal 2013, non so se adesso la situazione sia un po’ migliorata o meno.
- Come è strutturato il Master in Psicoterapia Sistemico Relazionale a Barcellona?
Il Master in Terapia Sistemica ha un durata di 2 anni teorico-pratici più 1 anno di supervisioni di casi clinici. Una volta terminati i 3 anni, si consegue il titolo di Psicoterapeuta Sistemico Relazionale.
- Qual è lo stipendio di uno psicologo in Spagna?
Oscilla tra i 18.000 e i 24.000 annui. Dipende dall’ambito in cui si lavora, e se la struttura è privata o pubblica.
- Ti manca Palermo? Pensi mai di volerci tornare a vivere?
Mi manca Palermo: amo la mia Terra, la famiglia, e il cibo siciliano. Ma no, non ci tornerei mai a vivere. Questo l’ho ben chiaro. Sto molto bene a Barcellona. Sono felice dei passi compiuti finora e del lavoro che sto svolgendo, anche grazie all’ampia rete professionale che sono riuscita a creare intorno a me.
- Cosa ti piace di più della Spagna?
Qui mi sono sentita subito a casa. Vivere in Spagna, è stato facile. Dopotutto, si tratta di una cultura molto vicina a quella Italiana dove sono presenti poche formalità, specialmente se paragoniamo la Spagna alla Francia, dove io personalmente ho avuto più difficoltà. Barcellona, poi, è una città estremamente affascinante perché permette di respirare un contesto multiculturale, ed offre tante opportunità di cresciuta ai professionisti. In piú c’è il mare, che per una Siciliana non è poco!
- Come sono oggi i prezzi degli affitti a Barcellona?
Affittare una casa di 40/50 mq puó arrivare a costare dai 750 ai 900 euro; a seconda dalla zona.
- Con lo stipendio da psicologa di riesce a vivere dignitosamente?
Sí, anche quando guadagnavo 900 euro al mese potevo vivere dignitosamente, stando molto attenta alle spese ma almeno sono stata abbastanza autonoma sin da subito. Cosa che sicuramente non sarebbe successa se fossi rimasta a Palermo!
- Esiste l’esame di Stato in Spagna?
No, non esiste l’Esame di Stato in Spagna. Una volta terminata l’Università ci si può’ iscrivere direttamente all’albo degli psicologi.
Indubbiamente una donna in gamba con le idee ben chiare e voglia di andare avanti. Complimenti a te e buon tutto
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